Detrazioni del 50% per smaltimento amianto 2015: legge 257

Detrazioni del 50% per smaltimento amianto 2015

Perché smaltire l’Eternit?

Nel marzo del 1992 con la legge n° 257 è stato vietato l’uso dell’amianto o eternit in ogni sua forma. Fino all’approvazione della legge, l’edilizia ha utilizzato una notevole quantità di amianto per le costruzioni in Italia e, non essendo obbligatorio rimuoverlo, ancora oggi è presente in molti edifici.
Data la pericolosità dell’eternit, sia per i rischi sulla salute delle persone sia per gli impatti ambientali che genera, la legge ha previsto procedure specifiche e rigide per il suo smaltimento, che non può essere affidato al “fai da te” ma solo ad aziende iscritte all’Albo nazionale delle imprese esercenti servizi di smaltimento dei rifiuti. La legge prevede entro il 2023 la bonifica di tutto l’amianto rimanente, nel seguente articolo illustriamo in che modo smaltire l’amianto/eternit e soprattutto come risparmiare ottenendo le agevolazioni fiscali concesse dal governo.

Come risparmiare?

Le detrazioni sono un’ottima opportunità di risparmio per chi vuole smaltire l’amianto. Come funzionano? L’Agenzia delle Entrate prevede la possibilità di detrazioni fiscali al 50% per diverse tipologie di interventi di ristrutturazione sugli edifici. Uno di questi riguarda anche la bonifica degli edifici da sostanze dannose per la salute, quali l’amianto / eternit.
Il decreto ecobonus consente di dimezzare le spese di rimozione e bonifica dell’amianto. Esso prevede infatti la possibilità di detrarre dalle tasse il 50% delle spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015 per un massimo di 96.000 euro. Ad esempio, chi sostiene spese di 20 mila euro, potrà recuperare 10 mila euro in 10 quote annuali di pari importo fino al rientro completo di metà dell’investimento entro dieci anni.
Ai lavori di rimozione dell’amianto si possono associare, inoltre, interventi di riqualificazione energetica, quali ad esempio: la coibentazione del tetto per migliorare l’isolamento termico dell’edificio o l’installazione di un tetto fotovoltaico. Per questi interventi le detrazioni salgono al 65%.
Le agevolazioni scadono il 31 Dicembre 2015.

Quali documenti presentare?

Per ottenere la detrazione è necessario pagare con bonifico bancario o postale da cui risultino causale del versamento, codice fiscale dei contribuenti che fruiscono della detrazione e codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Se è diventato obbligatorio indicare i dati catastali dell’immobile ristrutturato nella dichiarazione dei redditi. Non sia ha invece più l’obbligo d’invio della comunicazione di inizio lavori all’Agenzia delle Entrate e quello di indicare i costi della manodopera nella fattura emessa dall’impresa che esegue i lavori.

Fonte: ilfattoquotidiano